Quante volte ti è capitato di avere veramente la situazione della tua azienda sotto controllo?
È una sensazione che qualunque imprenditore desidera provare e che cerca in ogni modo di raggiungere.
Per arrivare a questo obiettivo però, come in ogni percorso che si rispetti, si possono intraprendere diverse strade, la prima può sembrare la più economica, ma nella realtà dei fatti, conti alla mano, risulta essere la più dispendiosa (per la tua salute e il tuo tempo intendo).
Seguendo proprio lei, tanti imprenditori si lanciano in prima linea nella trincea dei problemi che ogni giorno assalgono la gestione di una realtà aziendale.
È economica per carità, se l’unica tuo metro di giudizio è il denaro, il tempo infatti non costa nulla alla tua azienda, di certo non lo metti in fattura, certamente svegliarsi un’ora prima la mattina, ed essere il primo ad arrivare in azienda o ritrovarsi la sera a leggere le mail piene di problemi e dare risposte e disposizioni al mondo intero è ormai la norma, non più un evento straordinario.
Ho provato e provo molte volte questa sensazione, quella di essere l’unico a cui interessano veramente le sorti dell’azienda.
Sinceramente a volte mi innervosisco, anche se non dovrei, quando vedo che ai dipendenti e collaboratori interessa solamente passare l’ottava ora.
Per te oggi ho una bella notizia e una brutta.
Quella bella è che non è normale che tu passi la vita a lavorare 12 ore al giorno senza mai un momento di pausa e senza mai goderti la creatura che hai costruito, e soprattutto c’è un modo per uscire da questa situazione.
Quella brutta è che per uscire dal tunnel in cui ti trovi, devi assolutamente mettere mano ai tuoi conti.
Lo so che stai pensando che non hai tempo per star dietro anche ai numeri, perché magari non sei mai stato bravo in matematica, ti sembra una sfida improponibile o di una noia mortale.
La verità è che è veramente difficile leggere i numeri perché in circolazione non ci sono maestri o meglio professionisti che sappiano veramente dar vita ai numeri e semplificarli al punto tale che a colpo d’occhio l’imprenditore capisca come sta andando.
Purtroppo, i professionisti in circolazione escono da scuole che spiegano solo teoria, KPI, indici complessi e dettagliati che però non servono a chi deve gestire l’azienda a livello imprenditoriale.
Quello che voglio dire è che un pilota di formula uno ha bisogno di conoscere 4 numeri:
velocità, giri, temperatura, usura gomme.
Se obbligassi il pilota a sapere tutto ciò che conosce un meccanico o un ingegnere nei box di Maranello, e magari interpretare quelle cifre mentre guida probabilmente si schianterebbe alla prima curva.
Le tue paure e insicurezze mentre ti approcci ai numeri, sono dovute proprio all’incapacità dei professionisti di fornirti una chiave di lettura semplificata con la quale districarti nel labirinto dei tuoi conti.
D’altronde la colpa non è neanche loro, ma è un problema di sistema;
tutti noi fin da bambini veniamo istruiti con l’idea che per parlare “giusto” bisogna usare il linguaggio tecnico, specifico, ad oggetto, azione, comportamento deve corrispondere una specifica parola.
E va ancora peggio quando si parla di economia, infatti le grandi università si occupano principalmente di grandi sistemi, macro aree, non di certo delle piccole medie imprese, sono dunque lontani anni luce dalla realtà dei fatti.
Nel mercato vedo che nascono molti professionisti che organizzano corsi che promettono di insegnare in qualche giornata come leggere i numeri e come avere il controllo della propria azienda, il problema poi rimane sempre lo stesso: le incombenze sono infinite e ti schiacciano, dunque fare davvero qualcosa sembra impensabile.
Tutta la chiarezza acquisita e gli appunti presi durante il corso, vengono sommersi da altri fogli ed emergenze da risolvere; ma non solo, quando sei lì seduto ti trovi a immagazzinare decine di informazioni che non riguardano precisamente la tua azienda, che servono a chi ha una struttura differente, più o meno complessa.
Tu dunque fatichi a recepire le reali informazioni che sarebbe utili per te.
Il mio obiettivo di oggi è esattamente questo: farti orientare nella giungla di numeri dalla quale rischi seriamente di non uscire vivo.
Proprio così, i numeri sono come una giungla e se non hai una mappa rischi di continuare a girare in tondo inciampando e incontrando animali pericolosi e continuerai a girare fino a quando ti arrenderai perché non hai più le forze. Oppure avrai trovato il Leone (che non ti lascerà vivo).
Quello che ti serve sono una mappa e una bussola per orientarti.
La mappa rappresenta il tempo e verrà divisa in:
1. Passato: la strada che hai fatto, quello che è accaduto, com’erano i numeri e il fatturato fino a qualche anno fa;
2. Presente: la situazione in cui ti trovi in questo esatto momento, come stanno andando le cose, come sono i tuoi margini e via dicendo;
3. Futuro: quali sono i tuoi obiettivi, dove vorresti arrivare.
La mappa per te è un piano a 3-5 anni della tua azienda.
Questo è fondamentale.
Senza una mappa non puoi arrivare da nessuna parte e continuerai a girare in tondo e se qualcuno riesce ad arrivare a destinazione sarà pura fortuna.
Lo dicono i numeri: solo il 5% delle imprese supera il decimo anno di vita.
La mappa è fondamentale perché ti permette di sapere qual è la strada che stai percorrendo, di arrivare preparato davanti ai fossi, di sapere dove troverai le montagne da scalare, e via dicendo.
IL SALDO IN BANCA DIPENDE DA DUE FATTORI AUTONOMI E INDIPENDENTI:
• IL MARGINE: IL GUADAGNO DI OGNI SINGOLA COSA CHE VENDI;
• IL CASH FLOW: QUANDO TORNANO IN BANCA I SOLDI CHE HAI INVESTITO.
Ad esempio, ci sono momenti in cui devi scegliere se investire tutto quello che hai in marketing, sapendo che poi devi lavorare di notte per produrre, oppure investire in un macchinario che ti aiuta a produrre.
Ecco proprio in quei momenti i numeri sono fondamentali perché ti aiutano a fare la scelta giusta e soprattutto senza rischi.
I numeri ti portano a chiederti:
“A chi e quanto venderò quello che produco?”
“A che prezzo venderò quello che produco?”
“Quando mi pagheranno quello che produco?”
“In sostanza diventerò ricco e non sarò più costretto a lavorare 12 ore al giorno diventando schiavo della mia stessa azienda?”
Quindi dobbiamo decidere quale sarà la tua meta e dal mio punto di vista può essere solo una: un’azienda senza debiti con le banche, con una liquidità pari alla metà del fatturato che ogni giorno faccia aumentare il saldo in banca.
Questo è il primo e unico numero da tenere sotto controllo e che rappresenta la tua bussola: il saldo in banca.
Se il saldo in banca aumenta ogni giorno vuole dire che stai andando nella direzione giusta.
Se questo non succede significa che bisogna scavare nei numeri per capire il motivo per il quale non aumenta e correggere la traiettoria.
Per chiarezza non sto dicendo che non devi investire più nulla, ma ci tengo che tu sappia che il tuo percorso aziendale e le tue scelte devono essere finalizzate a creare un meccanismo che produrrà ogni santo giorno almeno 1 euro in più.
Il saldo in banca dipende da due fattori autonomi e indipendenti:
• Il margine: il guadagno di ogni singola cosa che vendi;
• Il cash flow: quando tornano in banca i soldi che hai investito.
La tua priorità oggi è calcolare esattamente quanto realmente guadagni su ogni singolo pezzo che vendi e come massimizzarlo per fare in modo di incassare prima di spendere.
Queste sono le regole della giungla.
Facile da dirsi ma difficile da realizzarsi.
Dalla mia esperienza mi accorgo che la difficoltà maggiore per l’imprenditore nell’affrontare questi calcoli è che è talmente confuso e convinto che sia impossibile raggiungerlo e quindi parte sconfitto.
A volte sono gli stessi collaboratori o dipendenti che lo scoraggiano a cambiare qualcosa; secondo loro se le cose sono sempre andate avanti così e se hai sempre lavorato 12 ore al giorno potrai continuare a farlo per tutta la vita.
A volte sono i primi tentativi falliti invece che lo demotivano, perché non trova supporto da nessuna parte o addirittura è scoraggiato dai suoi stessi consulenti che si ergono profeti delle cose già accadute senza avere la minima percezione di cosa significa fare l’imprenditore di una PMI.
L’imprenditore ha invece bisogno di una persona con una visione imparziale della situazione, che non abbia legami o nessun tipo di interesse diretto all’interno dell’azienda, ma che anzi sia in grado di interporsi nei problemi in modo critico e in alcuni casi, se necessario agendo in maniera “spietata”.
Una persona che queste doti non le ha imparate dai libri o da un corso di 40 ore, ma le ha acquisite con gli anni sul campo anche da imprenditore in prima persona.
In poche parole, hanno bisogno di un CFO, una persona vicina all’imprenditore nella gestione aziendale in grado di leggere i numeri dell’azienda che tiene
“il portafoglio dell’azienda”
e tiene le redini insieme a lui, intervenendo in prima persona nei problemi e valutando i progetti su cui investire.
Una persona con cui costruire insieme la mappa e che tenga ben salda la bussola, dando al pilota le esatte informazioni di cui ha bisogno in ogni punto esatto della pista.
La tua priorità oggi è calcolare esattamente cosa quanto realmente guadagni su ogni singolo pezzo che vendi e come massimizzarlo per fare in modo di incassare prima di spendere.
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